L’ultimo miglio, che collega l’ultima area di stoccaggio al cliente finale, è un problema particolarmente complesso nelle aree urbane. Questi tragitti sono costosi, stressanti e difficili da organizzare per gli specialisti della logistica. Ma generano anche molti interrogativi tra gli abitanti e gli eletti delle grandi città. Come orchestrare questi diversi flussi a destinazione di privati e professionisti senza far esplodere l’inquinamento acustico e atmosferico?
AntsRoute propone 7 soluzioni operative, sperimentate in Francia e a livello internazionale, per consegne meno costose e più rispettose dell’ambiente.
Argomenti trattati: condivisione di veicoli e spazi logistici, nuove modalità di approvvigionamento, nonché una buona dose di intelligenza artificiale per ottimizzare il tutto!
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L’ultimo miglio è una questione complessa nelle aree urbane. I professionisti della logistica urbana devono gestire i trasporti senza aumentare l’inquinamento della città. Grazie alla concentrazione delle strutture logistiche e all’intelligenza artificiale, gli operatori dei trasporti stanno rispondendo a questa sfida. Offrono consegne più economiche ed ecologiche.
Consegnare in città non è mai stato un gioco da ragazzi:
Inoltre, da qualche anno, le città adottano misure sempre più vincolanti per limitare l’inquinamento generato dal trasporto di merci. La crescente attenzione per l’ambiente, unita all’aumento piuttosto paradossale delle consegne a domicilio, non lascia loro molta scelta.
A titolo di esempio, il Comune di Parigi ha stimato che la circolazione di 1 veicolo su 5 era dovuta nel 2013 al trasporto di merci. Ciò rappresentava già 1,5 milioni di movimenti (raccolte e consegne) ogni settimana per 2,2 milioni di abitanti.
Da allora la congestione stradale è peggiorata.
Uno studio prospettico sulle sfide della consegna dell’ultimo miglio ha stimato al 19% l’aumento del numero di colli legati all’e-commerce, a causa della moltiplicazione e della frammentazione degli acquisti.
Avviato nel 2015 a Parigi, il progetto di Zone a basse emissioni è stato rafforzato a più riprese. Questo dispositivo, che da allora ha ispirato circa 250 città e metropoli europee, impone restrizioni alla circolazione sempre più severe per i veicoli considerati inquinanti, come i furgoncini di consegna.
Così, nel 2023 numerosi veicoli a diesel o a benzina non potranno più accedere al perimetro delimitato dall’autostrada francese A86 tra le 8:00 e le 20:00!
La promozione da parte di Amazon della consegna in 1 giorno lavorativo, gratuita per i membri del programma Amazon Prime, aveva già messo sotto pressione i suoi concorrenti, piuttosto abituati a tempi di consegna tra i 2 e i 5 giorni. Ma anche questa consegna rapidissima sembra già superata!
Con la sua offerta Prime Now, che promette una consegna in meno di 2 ore a Parigi e in alcune delle sue città limitrofe, Amazon ha trasformato l’ultravelocità in un nuovo standard. Anche se il gigante americano ha rinunciato a questa offerta per gli alimentari, una moltitudine di startup si è riversata su questo mercato nascente: Gorillas, Flink, Cajoo, ecc. Tutti questi marchi competono duramente per consegnare molti prodotti alimentari o igienici in meno di 15 minuti, in un numero sempre maggiore di grandi città.
La consegna ultrarapida rappresenta una vera e propria impresa logistica, la cui realizzazione è ancora più difficile da quando il telelavoro non è più generalizzato, poiché presuppone la presenza dell’acquirente a casa. Se ci si può interrogare sulla redditività a breve termine di tali iniziative, queste imprese trasformano in un nuovo modello quello che Hervé Street, direttore generale di Star-Service, chiama la consegna capricciale. Ora, è poco probabile che i consumatori che hanno provato questo tipo di servizio lampo accettino di rinunciarci.
I problemi di traffico in città, che si aggiungono alle crescenti esigenze del consumatore, aumentano ulteriormente il costo economico e ambientale dell’ultimo miglio. Sebbene questa ultima tappa rappresenti solitamente il 20% del costo totale del trasporto, questa proporzione può salire fino al 50% in città per colpa di molteplici fattori:
Per le microimprese e le PMI, che rappresentano l’80% del mercato, questo costo reale del trasporto è tanto più difficile da sostenere in quanto raramente viene fatturato al consumatore finale. Numerosi distributori scelgono infatti di ridurlo, o addirittura di cancellarlo.
Dal punto di vista commerciale hanno ragione poiché i 3/4 dei compratori annullano il proprio ordine se i costi di consegna sembrano loro troppo elevati.
Ma dal punto di vista economico e ambientale, la situazione si complica. Come lo sottolineano pudicamente gli esperti nello studio prospettivo di cui sopra, “se il costo della consegna non è più una variabile di adeguamento delle scelte, allora la domanda di una consegna fra le più rapide diventa infinita fino all’immediatezza”.
In altre parole, se i trasportatori non vogliono vedere queste nuove esigenze inghiottire i loro già famelici margini, devono trovare urgentemente soluzioni per ottimizzare le consegne in città!
le proprie performance sulle consegne in città è un’equazione particolarmente complessa, e non esiste una soluzione unica. Ecco una selezione delle migliori pratiche degli operatori del settore, da adattare in funzione delle proprie dimensioni, del proprio profilo nonché della natura delle merci consegnate o raccolte.
Per aggirare il problema della rarità e del costo del terreno, alcuni grandi gruppi privati sviluppano soluzioni di logistica collaborativa.
Sbocciano così, alle porte delle agglomerazioni europee, centri di distribuzione di ogni dimensione:
In considerazione della posta in gioco, la maggior parte di questi centri di distribuzione urbani è costruita nell’ambito di inviti a presentare progetti, in partenariato con strutture pubbliche come, in Francia, la Caisse des dépôts, gli enti locali, l’ADEME, ecc.
All’altro capo della supply chain si sviluppano lo stoccaggio e la consegna per conto terzi. Gli operatori professionali la cui logistica non fa parte del proprio core business, come ad esempio gli e-commerce, esternalizzano queste fasi ad operatori specializzati quali:
Tutti questi gruppi puntano sulla supply chain collaborativa e la concentrazione di mezzi logistici più vicini ai consumatori per proporre consegne flessibili ed economiche. Per distinguersi nelle zone a basse emissioni, puntano ovviamente anche su una flotta più rispettosa dell’ambiente.
Un’altra forma molto interessante di ottimizzazione dei flussi è costituita dai micro spazi dedicati al ritiro delle merci, quali:
Questa forma di condivisione è doppiamente virtuosa. Non solo consente di razionalizzare l’utilizzo del terreno in città, ma limita inoltre il numero di veicoli in circolazione, evitando ogni volta centinaia di consegne a domicilio.
Se desideri continuare a gestire le tue consegne, è indispensabile che utilizzi un software di ottimizzazione dei giri. Queste soluzioni, che si basano tutte sull’intelligenza artificiale, calcolano il tragitto ottimale per consegnare ai clienti ovunque si trovino, tenendo conto di molteplici vincoli:
Alcune applicazioni di ottimizzazione dei giri, come AntsRoute, includono funzionalità supplementari molto utili per migliorare la gestione dell’ultimo miglio, quali:
È inoltre urgente ridurre l’uso dei camion praticando al massimo il trasferimento modale a favore di soluzioni di consegna più rispettose dell’ambiente:
L’utilizzo di questi veicoli, indispensabile per aggirare i vincoli delle zone a basse emissioni, è anche vantaggioso sul piano commerciale. Sapevi che quasi i 3/4 dei francesi si dichiarano pronti ad accettare una consegna più lenta per privilegiare i modi di trasporto carbon neutral?
Il traffico stradale rappresenta un costo esorbitante per i professionisti della logistica, ma anche per il pianeta. Un percorso nel traffico richiede il doppio di carburante e genera una quantità di gas a effetto serra 16 volte superiore rispetto a quando il traffico è fluido. Diversi esperimenti condotti a livello internazionale forniscono piste interessanti per migliorare questo bilancio del carbonio calamitoso.
I Paesi Bassi, per esempio, hanno sperimentato le consegne notturne tramite camion con marchio PIEK (“picco” in olandese). Per incoraggiare i tragitti nelle ore più tranquille, riducendo al contempo l’inquinamento acustico, il paese ha autorizzato la circolazione di veicoli con picchi di rumore limitati in funzione della fascia oraria. Il rumore è limitato a 65 decibel per tutte le operazioni di carico e scarico effettuate tra le 19:00 e le 23:00.
In Francia, alcune comunità come il Grand Paris o Bordeaux Métropole sperimentano con successo le consegne in orari sfalsati, presto la mattina, in serata o anche in piena notte. E i risultati sono convincenti poiché una singola consegna notturna con un veicolo da 26 T al posto di diversi veicoli da 7,5 T permette di risparmiare fino al 38% di emissioni inquinanti!
Un’altra pista molto redditizia per la logistica urbana sostenibile mira a razionalizzare il riempimento dei veicoli.
La prima soluzione da implementare consiste nel massimizzare il carico dei veicoli con l’aiuto di un software di gestione dei giri. Per esempio, AntsRoute determina il percorso migliore per ognuno dei veicoli della tua flotta in funzione del suo carico massimo.
Tuttavia, tutti i professionisti del trasporto affrontano ancora il problema dei pacchi difficili da impilare o pieni di vuoto! Per porre fine a questa assurdità ecologica, alcune imprese sperimentano soluzioni ad hoc per razionalizzare l’uso dei contenitori:
Per capire il modo in cui alcuni dei nostri clienti, quali Marmelade e Delivening, hanno ottimizzato le proprie consegne in zona urbana grazie al nostro software, scopri qui le loro testimonanze.
Semplificare la gestione della logistica urbana
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