Con un aumento di oltre il 50% in 2 anni, il prezzo del diesel comprime notevolmente i margini nel settore della logistica. La maggior parte delle aziende riflette ovviamente una parte di questi aumenti o in calce alla fattura (il famoso “supplemento carburante”) o aumentando il prezzo dei prodotti consegnati.
Ma i clienti non possono accettare continui aumenti, soprattutto in questo contesto così stressante di inflazione generalizzata.
L’unica soluzione è pertanto diminuire in tutti i modi il consumo di carburante della tua flotta. Niente miracoli, ma 7 metodi affidabili e legali che si sono dimostrati efficaci.
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Di fronte all’aumento dei costi, la riduzione del consumo di carburante sta diventando una questione strategica per la vostra flotta aziendale. L’ottimizzazione dell’uso del parco veicoli aiuta a limitare i costi operativi. Inoltre, riduce l’impatto ambientale.
Contrariamente a quanto si crede, l’eco-guida non consiste né nel guidare più lentamente, né nel prolungare i tempi di trasporto per uno stesso tragitto. Per consumare meno, l’obiettivo è piuttosto quello di adottare una guida dolce e fluida tenendo a mente alcuni principi base di meccanica.
Secondo l’Ademe (l’Agenzia francese per l’ambiente e la gestione dell’energia), adottare l’eco-guida permette di risparmiare fino al 40% sui costi di carburante in città per un conducente che guida in modo “nervoso”.
La maggior parte del tempo, i risparmi registrati sono compresi tra 1 e 2 litri di carburante ogni 100 chilometri. E questo dovrebbe ampiamente bastare per formare i tuoi conducenti a questa modalità di guida economica ed ecologica!
La Poste (le Poste francesi), che nel 2008 ha valutato la sua flotta a 68.000 veicoli a motore, è stata una delle prime aziende a formare in massa i suoi team all’eco-guida. Convinta dai risultati delle prime sperimentazioni condotte nel 2005, l’azienda ha da allora formato diverse decine di migliaia di fattorini a queste tecniche. Per favorire l’eco-guida, ha inoltre dotato molti dei suoi veicoli di piccole scatole chiamate econometri, per misurare in tempo reale il consumo di carburante.
Secondo Patrick Poirier, formatore per il gruppo La Poste, l’iniziativa ha consentito di ridurre del 6% il consumo medio di carburante sull’insieme dei guidatori che hanno seguito la formazione. Ma l’intervallo di riduzione dei consumi varia molto da un autista all’altro, poiché è compreso tra il 4 e il 20%!
Sebbene le formazioni all’eco-guida di tipo e-learning siano più economiche a breve termine, consigliamo di investire in regolari stage in presenza. Tale soluzione è spesso molto più efficace per eliminare i freni psicologici e ridurre veramente il consumo di carburante.
Tra i consigli semplici per ridurre il consumo di carburante, ce n’è uno che è poco seguito, ovvero spegnere realmente il motore quando si è fermi per più di 1 minuto. Per esempio:
I sistemi di tipo Start and Stop sono concepiti proprio per spegnere automaticamente il motore ad ogni sosta, senza danneggiare le parti meccaniche. Secondo l’Ademe, essi consentono di risparmiare tra il 6 e il 15% di carburante in città, sia per le macchine a benzina che diesel.
Tali dispositivi sono ormai presenti su numerosi veicoli, compresi i mezzi pesanti. Eppure la loro esistenza non sembra cambiare la situazione. Le abitudini sono dure a morire! Nei fatti, molti conducenti evitano di usare lo Start and Stop:
Tuttavia, lasciare che il motore giri al minimo ha forti conseguenze sul consumo di carburante! Secondo i calcoli del Planetoscope, 126 litri di carburante sono sprecati ogni secondo negli Stati Uniti per colpa di camionisti che lasciano girare il motore in folle, ovvero più di 4 miliardi di litri consumati per niente ogni anno.
Purtroppo però, non è per niente facile mettere un freno a questo consumo eccessivo. Sarà necessario istruire i tuoi team e instaurare con loro un dialogo per trovare soluzioni ad hoc, come i sistemi di riscaldamento che funzionano a motore spento. Il gioco vale la candela! Secondo la società Canadian Tire, lasciare girare al minimo il proprio motore per soli 10 minuti fa aumentare del 5% il consumo annuo di carburante. E per una grossa flotta di veicoli pesanti presenti a livello internazionale le cifre sono impressionanti!
Quando si hanno molto spese, si ha spesso tendenza a non effettuare la manutenzione necessaria. Ma per ridurre il consumo di carburante, si dovrebbe fare proprio il contrario! Ancora una volta, l’Ademe ha tirato fuori la calcolatrice. La cattiva manutenzione di un’auto causa un consumo di carburante fino al 25% superiore.
Gonfiare gli pneumatici a un livello inferiore di 0,5 bar rispetto a quello consigliato causa un aumento del consumo di carburante del 2,4%. Per risparmiare, si consiglia piuttosto di gonfiarli a un livello superiore di 0,2 bar. Ricordiamo che la pressione degli pneumatici deve essere misurata idealmente ogni mese, e sempre a freddo, durante i primi 5 chilometri.
Ed è necessario anche cambiare regolarmente l’olio, nonché verificare i filtri e le candele secondo i tempi indicati nel libretto di manutenzione. Un filtro d’aria sporco genera problemi di combustione, e causa un aumento del consumo di carburante del 3%! E infine, non dimenticarti di fare controllare l’assetto delle ruote. Un cattivo assetto causa non solo un eccessivo consumo di carburante, ma anche un’usura prematura degli pneumatici.
La pianificazione di un giro è un’operazione estremamente complessa, in cui numerosi fattori entrano in gioco:
In tali condizioni, basta che un cliente sia assente o che ci sia una deviazione inaspettata o un imprevisto sulla strada perché il percorso si allunghi causando un considerevole aumento del consumo di carburante!
Quando bisogna tenere conto di tutti questi dati per costruire un giro efficace e senza sorprese, la combinazione foglio di calcolo + software di navigazione non basta. Solo un software di ottimizzazione dei giri come AntsRoute consente di calcolare gli itinerari migliori, senza deviazioni inutili né perdite di tempo.
Per diminuire il consumo di carburante della tua flotta, un’altra leva consiste nel selezionare sistematicamente il miglior veicolo disponibile per un determinato itinerario. Questo può essere definito come il veicolo che risponde a tutte le condizioni seguenti:
Anche qui, i calcoli per determinare le migliori opportunità sono paricolarmente complessi. Per esempio, per realizzare una grande quantità di consegne in una città molto trafficata come Roma o Milano, è a volte più efficace utilizzare più veicoli elettrici anziché un camion, ma non sempre. Inversamente, per lunghi tragitti in zone rurali, si è tentati dallo scegliere un camion diesel molto grosso per “risparmiare” autisti. In teoria, più il veicolo è grande, più le distanze da percorrere dovrebbero diminuire.
Ma la soluzione migliore non è per forza quella più intuitiva, tutt’altro! Ancora una volta, solo l’utilizzo di un software di ottimizzazione dei giri può evitarti di perdere ore e ore davanti allo schermo, e il risparmio di carburante ottenuto compensa ampiamente il prezzo dell’abbonamento al software. Questo tool permette infatti di risparmiare fino al 35 % sui costi operativi, con una media stimata intorno al 20%.
Sovraccaricare un veicolo causa un eccessivo consumo di carburante nonché un’usura precoce degli pneumatici. Ma fare girare un camion vuoto o non riempito a sufficienza è disastroso a livello di costi e per l’ambiente. Uno studio scientifico condotto dall’Unione Internazionale dei Trasporti su Strada ha rivelato che un camion di 40 tonnellate a pieno carico consuma “solo” 10 litri di diesel in più ogni 100 chilometri rispetto a un camion vuoto, ovvero 39,2 contro 29,3 litri.
Per ridurre questi trasporti sottocarico, e quindi ottimizzare il consumo di carburante, sono disponibili diverse soluzioni complementari:
Qualunque sia la soluzione scelta, il nostro software include funzionalità molto utili per migliorare il carico dei veicoli nel rispetto dei tuoi vincoli, come un modulo di gestione delle capacità della tua flotta, veicolo per veicolo.
Quest’ultimo metodo non è ovviamente alla portata di ogni azienda. Ma diverse sperimentazioni condotte in Olanda e in Francia hanno permesso di dimostrare che le consegne in orari sfalsati generano risparmi reali di energia, e non solo di carburante!
Durante queste sperimentazioni, sono state ovviamente prese diverse precauzioni per limitare i fattori di disturbo, per esempio l’utilizzo di veicoli elettrici, a metano, o che rispettano soglie di emissione acustica (camion “PIEK”).
Nella metropoli di Bordeaux, un altro esperimento condotto con il club Demetra Environment & Logistics ha permesso di quantificare in modo obiettivo i risparmi legati agli orari sfalsati. La relazione finale riporta così una “riduzione del consumo di carburante in caso di passaggio da una consegna diurna a una consegna notturna […] in un ordine di grandezza compreso tra il 3% e il 4% a isometro completo”. Un’altra fonte significativa di risparmio proviene da una riduzione dell’utilizzo dei camion a temperatura controllata (positiva o negativa), che registrano tempi di consumo nettamente inferiori all’arresto. Questo punto è particolarmente importante in quanto i motori che alimentano i chiller «funzionano a regime costante, indipendentemente dall’ambiente e dalla velocità del veicolo». Una riduzione della durata del giro si traduce dunque direttamente in una diminuzione del consumo di diesel.
In generale, la lezione da trarre da queste diverse sperimentazioni è che le consegne in orari sfalsati sono meno dispendiose in energia, grazie alla riduzione del tempo trascorso sulla strada e presso il cliente. Se per esempio effettui consegne a fabbriche che lavorano con turni 2×8 o 3×8, la possibilità di consegna in serata, presto al mattino o durante il fine settimana merita di essere presa in considerazione!
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